Alla partenza per la GMG…

Alla partenza per la GMG tornano in mente -di piú- “si vedono”, le parole del Manzoni nei Promessi Sposi:«Che diavolo hanno costoro? Che c’è d’allegro in questo maledetto paese? Dove va tutta quella canaglia?” […] Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti, s’accompagnava con lui; un altro, uscendo di casa, s’univa col primo che rintoppasse; e andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune; e quel rimbombo non accordato ma consentaneo delle varie campane, quali piú, quali meno vicine, pareva, per dir così, la voce di que’ gesti, e il supplimento delle parole che non potevano arrivar lassú. Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una piú che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa». Non si può rimanere indifferenti davanti all’entusiasmo di chi, salutando amici e parenti, sale sul pullman per quello che si prospetta essere un lungo viaggio verso Cracovia. Ma, piú che il contagioso entusiasmo, basta superare la scorza di euforia, per trovarsi invasi di quella stessa curiosità dell’Innominato di Manzoni: cosa può generare un tale medesimo trasporto in tutti? Cosa può muovere tanti ragazzi? Cosa vanno cercando tutti? L’eccezionalità dell’evento ci strappa così dalla banalità con cui a volte scorre via il tempo libero delle estati. E, forse, é proprio la domanda di Gesù a Giovanni e Andrea (le sue prime parole nel vaglelo di Giovanni: «Che cercate?») a metterci in movimento, a provocarci per rispondere a Lui, a Cristo, ancora una volta piú certi e liberi. E forse in questa partenza per la GMG proprio di questo occorre prendere coscienza, del bisogno di andarGli dietro, lasciando che Lui ci sfidi proprio su cosa nella vita abbiamo a cuore, chiedendoci cosa veramente cerchiamo e desideriamo con tutti noi stessi ogni giorno. E voi, ovunque siate, che cercate?

Elia